Ecco perchè un letto disfatto è stato venduto per 2,54 milioni di sterline

Ecco perchè un letto disfatto è stato venduto per 2,54 milioni di sterline

Un letto disfatto trasformato in un’icona dell’arte contemporanea? “My Bed” di Tracey Emin dimostra che sì, è possibile, per una moltitudine di motivi. Quest’opera, un ready-made autobiografico e sincero, racconta in modo crudo una storia d’amore finita in modo tumultuoso. Nel 1998, l’artista si ritrovò a vivere, o meglio a sopravvivere, nel suo letto per quattro giorni. Al momento di alzarsi, si rese conto di aver trasformato la sua sofferenza in un’opera d’arte: bottiglie vuote di vodka, mozziconi di sigarette, pantofole, preservativi, biancheria intima macchiata di sangue, polaroid e altro ancora, tutto intorno al suo letto diventato celebre.

Con uno spirito punk ed esistenzialista, “My Bed” fu esposto per la prima volta nel 1999 alla Tate Gallery come finalista per il Premio Turner, consacrando Tracey Emin come una delle figure principali dei giovani artisti britannici, insieme a nomi come Damien Hirst. Pur non vincendo, l’opera ha raggiunto un livello di fama e iconicità senza precedenti nel panorama dell’arte contemporanea.

Nel 2014, “My Bed” è stato venduto all’asta da Christie’s per 2,54 milioni di sterline, il doppio del valore stimato inizialmente, a Christian Duerckheim, un collezionista d’arte tedesco, che lo considera una metafora della vita e del luogo in cui inizia la sofferenza e muoiono le logiche. Quindici anni dopo la sua prima installazione, nel 2015 l’opera è tornata alla Tate, dove Tracey Emin ha riflettuto sul suo significato, paragonandolo a una sorta di capsula del tempo: “Tutto ciò che circonda il letto non ha più a che fare con la mia vita”, ha dichiarato, “ma sarei sciocca a essere infelice per questo momento”.